mercoledì 16 febbraio 2011

Semplicemente: grazie Fenomeno!




Il mio personale tributo ad uno dei più grandi calciatori di sempre
Si vive di passioni, emozioni senza freni, che ti fanno sobbalzare dalla sedia o ti fanno semplicemente battere il cuore a mille. Il calcio è una delle tante passioni della vita di un uomo, ma più in generale è la mia passione. E Ronaldo Luis Nazario de Lima è il calcio.

Un ragazzo umile, arrivato in Europa dalle favelas brasiliane con un talento immenso ma due ginocchia estremamente fragili. Mi ricordo quando lo osservavo, incuriosito, giocare in Olanda e mi chiedevo se un giorno avrei potuto studiarlo da vicino, in uno stadio italiano. Aveva talento quel ragazzino brasiliano, emanava gioia quando scendeva in campo e faceva già cose da extraterrestre col pallone tra i piedi. Già, un extraterrestre. Niente Italia, per questo E.T. verdeoro a cui si spalancano le porte del Barcellona. E il blaugrana porta in dote anche gloria, fama e soldi. E notorietà. Così non serve più arrampicarsi sui vetri per sbirciare in Eredivisie, perché arrivano le telecamere della Liga a illuminare il talento di una stella che comincia a invadere il panorama mondiale.

Velocità, potenza, dribbling, tecnica, senso del gol e un sorriso contagioso: un attaccante praticamente completo. Tutto questo racchiuso in un ragazzino di appena 21 anni. Pazzesco. L'extrarrestre diventa Fenomeno, e rapisce il cuore di Massimo Moratti che lo porta finalmente in Italia. 25 Luglio 1997: ricordo benissimo quel giorno, faceva un caldo incredibile a Milano, con migliaia di tifosi nerazzurri madidi di sudore a invadere la sede di via Durini. Un'euforia pazzesca che nel giro di una sola stagione coinvolge tutti, anche i tifosi avversari e gli addetti ai lavori, rapiti, sbalorditi e impressionati dal talento cristallino e unico di Ronaldo. Un ragazzo d'oro, simpatico e disponibile con tutti. Sempre. In campo poi, danza come un ballerino producendo numeri di magia racchiusi in una minuscola zolla, il tutto a una velocità supersonica. Paura, timore ma tanta ammirazione: questi i sentimenti che invadono gli animi degli avversari dell'Inter in quegli anni. Ma anche chi non ama l'Inter non perde certo occasione per riempire gli stadi: perdersi il Fenomeno dal vivo? Impossibile.

Dopo il giorno, si sa, c'è la notte. Dopo la luce, il buio. Lecce, Novembre, il primo crac: quel maledetto tendine rotuleo del ginocchio destro che si lesiona. Un lungo stop, le prime paure e tanto sacrificio. Sudore e lavoro premiati sei mesi dopo quando torna a infiammare l'erbetta dell'Olimpico nella finale d'andata di Coppa Italia con la Lazio. Serata che non dimenticherò mai. La commozione di vedere di nuovo il Fenomeno in campo strozzata da quell'urlo capace di gelare il sangue a tutti i presenti. Un urlo di dolore, pazzesco, ma anche una richiesta d'aiuto da parte di un ragazzo che si rende conto come il destino ancora una volta si stia accanendo contro di lui. Un destino crudele, che cerca di rubargli la sua passione. Il calcio. Immagini che fanno il giro del mondo, che commuovono e che uniscono tutti i tifosi che come Ronie vivono per questa irrefernabile passione. Un'immagine cancellata ancora una volta dall'incredibile forza di volontà di un ragazzo che vuole stupire il mondo tornando a calcare di nuovo in campo, zittendo le malelingue che ne avevano già sancito la fine e trascinando l'Inter a sfiorare uno storico Scudetto. Un 5 Maggio amaro per tutti gli interisti, per Ronaldo in primis che segue in lacrime l'epilogo della sfida con la Lazio. Ancora la Lazio, ancora giorno e notte, ancora luce e buio. Le ultime immagini del Ronaldo nerazzurro, che poco dopo vola in Giappone a vincere un Mondiale da capocannoniere e poi scappa a Madrid dalla porta di servizio lasciando un vuoto incolmabile non solo tra il popolo della Beneamata ma anche tra tutti gli italiani amanti del pallone. Al Real, Ronie rinasce e torna a segnare gol incredibili, a continuazione. Una goduria, perché è impossibile non buttare un occhio ogni weekend alle partite del Real Madrid. Orgasmico, il Fenomeno è tornato.

Poi, all'improvviso, il ritorno in Italia, ma non all'Inter. Poco importa, chissenefrega, l'importante è poter tornare ad ammirare da vicino il Fenomeno. La passione si riaccende improvvisamente in me e in tutti i 'malati' di calcio. Già, la mia, la nostra, passione. Un'esplosione di gioia ed eccitazione che non può essere spenta nemmeno dal nuovo look di Ronie o dai chili di troppo, perché il Fenomeno anche con la maglia del Milan risulta sempre e comunque decisivo, straordinario e unico. La luce, poi ancora il buio. Ancora un infortunio, ancora un tendine rotuleo. Questa volta però quello del ginocchio sinistro che in pratica sancisce la fine di una qualsiasi carriera ad altissimi livelli. O almeno un futuro ad alti livelli in Europa.

Già, perché Ronie non è un Fenomeno solo in campo ma lo è anche nella testa: giocatore unico, ma allo stesso tempo uomo dalla tempra d'accaio e dalla forza di volontà impressionante. Si rimette ancora in gioco e torna per l'ennesima volta in campo, vincendo nuovamente la sfida con se stesso. Firma per il Corinthians, dove torna a giocare e a segnare. Lo osservo, come sempre, con un mix di curiosità, ammirazione e simpatia. Già, in Redazione lo ribattezziamo "Ronaldone", un nomignolo affettuoso che fa sorridere anche i non amanti del calcio. Segna ancora, a grappoli, nonostante una forma oramai quasi sferica. Ma fa gol,diverte e si diverte. Il giorno, la luce.

Nel giorno del suo ritiro ufficiale ci regala altre lacrime, un mix di commozione e tristezza, l'ennesimo segno di un uomo con un sogno e una passione pazzesca per il gioco del calcio. La notte, il buio.


"Amo fare gol, ma solo dopo aver dribblato tutti i difensori e il portiere. Non è la mia specialità, ma solamente il mio modo naturale di giocare a calcio" -firmato Ronaldo Luiz Nazario de Lima.

Una sola passione. Il giorno, la luce.

Da Eurosport


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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Wow! Grazie! Ho sempre voluto scrivere nel mio sito qualcosa di simile. Posso prendere parte del tuo post sul mio blog?

Anonimo ha detto...

tres interessant, merci

Anonimo ha detto...

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